L’Alchimia interna nel Dao Yin Qi Gong

Seguendo il principio alchemico taoista, si tratta di trasformare ciò che è grossolano in sottile poi di fonderlo in seno al Tao, al fine di aiutare la realizzazione dell’Adepto.
Nel principio alchemico semplice, realizzabile da un artigiano vetraio, è possibile trasformare qualche cosa di pesante, d’opaco, d’insonoro, di grossolano come il piombo in “qualcos’altro” che è trasparente, luminoso, musicale, sottile, scintillante come il cristallo.
È quindi possibile utilizzare la struttura corporea, la forma corporea, il movimento corporeo, la circolazione corporea per operare attraverso del Soffio (Qi) che è il “fondente”, una trasformazione poi una mutazione verso “qualcos’altro” di molto sottile e di molto luminoso.
Questo cristallo permette, come lo propose Laozi nel Daodejing al Capitolo LII (52) ‘di utilizzare la luce facendo ritorno alla sua sorgente’ (Wang Zeming). Ciò che, a priori, sembra grossolano per il profano è utilizzato dall’iniziato per approdare a questa ‘trasformazione in qualcos’altro’.
Passiamo allora dall’arte marziale all’Arte Cavalleresca, dalla ginnastica di benessere e di salute ad una meditazione di risveglio in movimento e dal pensiero cinese alla ricerca filosofica.
Georges Charles.

Lascia un commento